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Abbiamo una storia da raccontare.... 3

La parola a Roberto Bertagna, uno dei soci fondatori...

Una sera, in una saletta della Cooperativa Cercate a Verona, con Franco Nestori e alcuni altri fra cui Carlo Adami, Gaetano Bellorio e Roberto Bertaso, si discuteva di famiglia e dopo un po’ i più addentro alle questioni hanno lanciato l'idea di fondare una associazione che in maniera apartitica e aconfessionale si interessasse di famiglia in ambito politico, sociale e anche ecclesiale.

Anche se negli anni il mio impegno all'interno dell'associazione è andato diminuendo, forse anche perché il mio contributo non riusciva ad essere più di tanto utile, sono contento di essere uno di quelle 8 persone che hanno firmato il primo statuto associativo davanti al notaio.

Dopo aver perso il contatto con i soci della prima ora, mi è stato sempre più difficile partecipare alle iniziative concrete e alle varie riunioni. Sono arrivate molte persone nuove e forse mi sarei sentito un po' in difficoltà.

Posso dire poi che poi è arrivato anche il momento dello scoraggiamento di fronte alla constatazione della sempre più evidente ostilità politica nei confronti della famiglia, e al troppo confessionale atteggiamento della Chiesa nei confronti della famiglia.

Ricordo in particolare un pallino iniziale dell'associazione che era rendere eque le bollette energetiche per le famiglie, in particolare per quelle più numerose. Dopo più di 20 anni non se ne è cavato un ragno dal buco, ma forse adesso ha risposto il mercato, per il quale, se non altro, la famiglia numerosa è un buon cliente. Non parliamo di ISEE o di quoziente famigliare nel calcolo dell'IRPEF. Tuttavia, anche se da lontano, ho sempre sostenuto l'associazione con la mia iscrizione, perché so quanto siano importanti i numeri, e ho guardato con estrema simpatia l’impegno di chi è succeduto alla sua guida.

Vi saluto con la frase che più risuonava in me allora: “che forza, nonostante tutto riescono ancora a combattere, e nello spirito ero con loro”.

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