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Dalla Laudato Sì alla Laudate Deum

Voci e testimonianze sulla crisi climatica.

di Rossella Pandolfino - Afi Reggio Calabria (*)

 

La Laudate Deum è l'Esortazione Apostolica di Papa Francesco che va a specificare e a completare la Lettera enciclica del 2015 "Laudato sì - sulla cura della nostra casa comune".

Il documento, pubblicato lo scorso 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco, si rivolge non solo ai fedeli, ma a tutte le persone di buona volontà e rappresenta il "grido" del Santo Padre in risposta alla crisi climatica perché, nonostante siano passati 8 anni dalla condivisione delle sue preoccupazioni sul nostro pianeta sofferente, è evidente che "non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura".

Il Papa fa una descrizione accurata della situazione basandosi sui dati scientifici contenuti principalmente nei Rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ed afferma che "Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi".

Ogni volta che la temperatura globale aumenta di 0,5 gradi centigradi aumentano anche l'intensità e la frequenza di forti piogge e inondazioni in alcune aree, di gravi siccità in altre, di caldo estremo in alcune regioni e di forti nevicate in altre ancora. "Cosa accadrebbe - chiede il Papa - con un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi, a cui siamo vicini? Tali ondate di calore saranno molto più frequenti e più intense. Se si superano i 2 gradi, le calotte glaciali della Groenlandia e di gran parte dell'Antartide si scioglieranno completamente, con conseguenze enormi e molto gravi per tutti".

Evitare l'aumento di un decimo di grado della temperatura globale potrebbe già essere sufficiente per risparmiare sofferenze a molte persone. Ma ciò che conta, commenta Francesco, è qualcosa di meno quantitativo: non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali, senza una maturazione del modo di vivere e delle convinzioni sociali, e non ci sono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone.

Pur senza negare che "le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale", il pontefice ricorda che "Gli sforzi delle famiglie per inquinare meno, ridurre gli sprechi, consumare in modo oculato, stanno creando una nuova cultura. Il semplice fatto di cambiare le abitudini personali, familiari e comunitarie alimenta la preoccupazione per le responsabilità non assolte da parte dei settori politici e l'indignazione per il disinteresse dei potenti. Va notato quindi che, anche se ciò non produce immediatamente un effetto molto rilevante da un punto di vista quantitativo, contribuisce a realizzare grandi processi di trasformazione che operano dal profondo della società.

Secondo Carlo Petrini, il Fondatore di Slow Food, la Laudate Deum, rispetto alla Laudato sì, ha una connotazione forte perché evidenzia la drammaticità del periodo storico che stiamo attraversando soprattutto in quanto l'umanità e, in particolare le rappresentanze politiche non hanno fatto grandi passi in avanti per risolvere il problema, anzi, per certi aspetti, "la governance internazionale si è dimostrata totalmente inefficace ed inefficiente".

Sono state create dunque le condizioni per cui una parte rilevante del sistema ambientale è ormai compromessa in maniera irreversibile. "Questo è il dato drammatico che ci viene davanti, al punto che molte attività virtuose che si possono porre in essere avranno l'effetto solo di contenere il disastro ambientale, senza riuscire a risolvere il problema".

Purtroppo, afferma il Papa, "non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato. Siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici". "È quindi urgente una visione più ampia, che ci permetta non solo di stupirci delle meraviglie del progresso, ma anche di prestare attenzione ad altri effetti che probabilmente un secolo fa non si potevano nemmeno immaginare. Non ci viene chiesto nulla di più che una certa responsabilità per l'eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo". Ecco perché il Papa ribadisce due convinzioni che potrebbero diventare il nostro mantra per affrontare insieme questa crisi: "tutto è collegato" e "nessuno si salva da solo".

Infine l'Esortazione contiene un invito alla partecipazione alla res pubblica perché "Le istanze che emergono dal basso in tutto il mondo, dove persone impegnate dei Paesi più diversi si aiutano e si accompagnano a vicenda, possono riuscire a fare pressione sui fattori di potere. Quindi "se i cittadini non controllano il potere politico - nazionale, regionale e municipale - neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali".

Forza, che cosa stiamo aspettando? E' ora di fare sentire la voce delle famiglie per difendere la nostra casa comune!!!

(*) Circolo Laudato Sì di Reggio Calabria

 

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