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La gioia dell’uomo sociale

Associarsi risponde ad una esigenza personale che diviene opportunità straordinaria di relazione.

di Cristina Bordignon - presidente Afi Treviso

Perché le persone sia associano? Io, nella mia semplice esperienza, sono riuscita a trovare solo due motivi che mi sembrano riassuntivi:

  1. perché hanno un qualcosa in comune da condividere

  2. perché hanno bisogno degli altri per potersi difendere

Cerchiamo di entrare in merito a queste motivazioni e comprendere il loro valore dal punto di vista umano e relazionale.

Quando una persona ama fare una cosa, se può la condivide con gli altri, perché, in alcuni casi, da solo non ha senso la cosa stessa. Se mi piace giocare a calcio entrerò in una società sportiva, se mi piace giocare a golf mi iscriverò ad un club, se mi piace lavorare in parrocchia mi iscriverò al Circolo NOI, se amo la poesia mi iscriverò ad una associazione culturale, e così per tanti altri interessi che posso avere. In questo modo soddisfo il mio bisogno insieme ad altri che condividono la mia passione; certo non è sempre necessario che ci sia un'associazione formalizzata alla base, ma se voglio che il mio essere insieme sia costante, una certa forma di organizzazione deve essere presente o in alternativa usufruisco di un servizio che altri mettono in moto. Il principio non cambia, io sono lì insieme agli altri perché mi piace quello che facciamo insieme.

 

Diverso è invece il secondo motivo, anche se per qualche aspetto si collega al primo. L'associazione in questo caso nasce dalla necessità di sentirsi protetti, l'associazione si pone quindi come garante del desiderio che la mia persona sia protetta in merito ad un determinato argomento o situazione. Ecco allora le associazioni dei consumatori, delle categorie di lavoratori, dei genitori, degli studenti, dei malati oncologici, tante associazioni quanti sono i bisogni delle persone nel loro percorso di vita.

È bene fare chiarezza su questi termini perché spesso alla parola associazione colleghiamo quella di volontariato, di dono, di fare un qualcosa per gli altri. Questo non è del tutto falso o sbagliato, le associazioni vivono spesso di lavoro volontario e non retribuito, ma LA SPINTA A FARLO E' SEMPRE UN BISOGNO PERSONALE. Associarsi risponde quindi ad una esigenza personale che diviene opportunità straordinaria di relazione.

 

L'uomo può illudersi di bastare a sé stesso, è un pensiero magico, direi anche un sintomo patologico, perché l'essere umano è per natura un essere sociale. La nostra vita è intrisa di relazioni, di bisogni che si soddisfano negli altri; nasciamo già in simbiosi con un essere che ci ha dato alla vita e per tutta la nostra esistenza ricerchiamo di mantenere vivo questa memoria di unità. Non possiamo fuggire da questa realtà, è intima e profonda.

Stare con gli altri, condividere, ci fa bene, ci fa sentire sicuri, ci permette di esistere.

Allora scegliamo con chi stare e perché stare.

Ognuno di noi deve porsi i propri interrogativi e darsi le proprie risposte, cercando ciò, che nella massima libertà lo soddisfa. Vivere in prima persona la risoluzione dei problemi e quindi soddisfare il bisogno di sentirsi protetti, sviluppa il nostro senso di auto-efficacia, ci fa sentire protagonisti della nostra esistenza. Sapere, informarsi, andare a fondo delle cose ci permette di essere consapevoli ed attivi nella società, per difendere prima di tutto noi stessi permettendoci di affrontare i fatti della vita nel miglior modo possibile. Ma quando le questioni coinvolgono la famiglia, la società, il creato, il mondo, quando cioè non è più solo un mio problema, posso trovare le soluzioni solo difendendomi o attaccando insieme agli altri. Ed allora ci si mette insieme per farsi forza.

Si, ci si associa per essere forti (e per proteggere i deboli), ci si associa per portare avanti le proprie passioni e quando le due coincidono l'essere sociali diviene una gioia.

Auguro a tutti di essere persone gioiose; tutto parte da noi, facciamo in modo che il contesto in cui viviamo possa scoprire la bellezza dello stare insieme, sosteniamo chi protegge.

 

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