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Lettera aperta al Governo

Oggi il Forum delle Associazioni Familiari ha spedito una lettera aperta a Berlusconi, Tremonti e Giovanardi.

In allegato il testo.

In questo momento di difficoltà ci si dimentica di chi sta sostenendo con enorme fatica l'economia italiana: la famiglia.

Riconosciuta da tutti, governo compreso e a più riprese, come il più grande ammortizzatore sociale, la famiglia  viene scordata, ignorata, e ancora più caricata per portare il peso della crisi. La lettera aperta è un chiaro grido di aiuto soprattutto per le famiglie che, causa la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione e la svalutazione (2,8% di perdita del potere di acquisto) sono e saranno sempre più in difficoltà.

 

MANOVRA ECONOMICA: TAGLI SI', MA CON EQUITA'
Lettera aperta a Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti, Carlo Giovanardi

La manovra economica discussa in questi giorni è tutta incentrata sul contenimento della spesa e sulla ricerca di modalità con cui reperire i fondi necessari al riequilibrio del deficit pubblico; essa è necessaria, urgente, forse anche un po' in ritardo. Su questo sembrano d'accordo quasi tutti gli osservatori, e anche il Forum delle associazioni familiari si associa con convinzione al grande sforzo di solidarietà nazionale e di coesione sociale che viene richiesto oggi a ciascuno di noi.

 

Dispiace non poter esprimere direttamente questa condivisione di obbiettivi in quanto il Forum, dallo scorso anno, non viene incluso tra le altre forze sociali consultate sulle scelte economiche del governo e questo priva l'esecutivo di un punto di vista essenziale come quello delle famiglie.

Se convocati, avremmo ricordato al presidente Berlusconi ed al ministro Tremonti che la qualità di qualsiasi manovra economica, anche di un intervento così restrittivo, come si prospetta in questi giorni, dipende almeno da due criteri fondamentali, su cui le famiglie hanno molto da dire:

 

1)    l'equità dei sacrifici: sul tema i riflettori sono giustamente accesi, e condividiamo l'idea - ampiamente dibattuta - che si debba curare l'equità verticale (chiedere di più ai redditi più alti), senza dimenticare il grande dramma nazionale che è l'evasione fiscale, dannosa non solo perché sottrae risorse agli obiettivi di bene comune, ma soprattutto perché aumenta le disparità e le iniquità tra chi "paga tutto" (come è giusto) e chi invece non paga. Ma sull'equità vogliamo ricordare con forza che il nostro sistema fiscale è pesantemente iniquo nei confronti delle famiglie con figli, che vengono penalizzate gravemente da un prelievo che non riconosce i carichi familiari. Quindi chiediamo che venga riconosciuto, tra gli obiettivi di equità, anche il sostegno e il supporto alle famiglie con figli: è inaccettabile che l'arrivo del terzo figlio porti oltre il 40% delle famiglie sotto la linea di povertà. Questo, oltre che ingiusto per le singole famiglie, è anche dannoso per lo sviluppo economico del Paese. Se vogliamo far ripartire i consumi, restituiamo alle famiglie potere di acquisto, in particolare a quelle con figli, che oggi sono costrette a comprimere spesso drammaticamente i propri consumi.

2)    La destinazione delle risorse: non è il tema di oggi, oggi è il tempo delle forbici, della riduzione dei costi, della individuazione dei sacrifici, che speriamo equi e per tutti, senza privilegi (in primis da chi governa, da cui l'intero Paese si aspetta un tangibile segnale di sobrietà e solidarietà: altro che "manovrina sulle auto blu"!). Ma la correttezza della manovra di giugno  sarà poi misurata sull'adeguatezza delle scelte in Finanziaria. Oggi chiediamo che quando si discuterà su come impegnare le risorse di spesa pubblica il governo scelga di avviare finalmente interventi strutturali e non episodici di equità fiscale per le famiglie, con un sensibile sostegno per ogni figlio a carico.

 

Conseguenza di questi criteri sono due proposte concrete:

?        1.                       come spendere? Il Forum sta lavorando oggi ad una proposta organica di riforma del sistema fiscale a misura di famiglia, su cui chiameremo al confronto tutte le forze sociali, politiche ed economiche del Paese. Ma ci permettiamo di suggerire un intervento "circoscritto" e attivabile da subito. 

Per dare respiro immediato alle famiglie con figli, senza modificare l'attuale sistema di intervento, chiediamo di aumentare la detrazione di imposta di almeno 200 € per figlio a carico; chiediamo inoltre di agire immediatamente sulle fasce deboli, introducendo un credito di imposta, esigibile anche parzialmente, qualora non possano usufruire per intero delle detrazioni di imposta previste quando queste superano l'imposta stessa (incapienza).

Secondo i calcoli dei nostri esperti, un aumento di 200 € della detrazione per figlio a carico ed un intervento sull'incapienza con un credito di imposta indicativamente del 20% sulle detrazioni non godute, porterebbe minori entrate per lo Stato per poco più di 2 miliardi di euro. Si tratta di un vero e proprio investimento sociale ed economico sulle famiglie con figli, per riavviare l'economia e per rispondere alle necessità vitali di tante famiglie, altrimenti destinate alla povertà con conseguenti altri costi sociali.

 

2.                     Il mancato sostegno alle famiglie è destinato, anche nel breve, ad alzare il costo sociale ben oltre le risorse richieste. E' miopia politica non tenere conto di questo. Per quanto riguarda le risorse a cui attingere: spetta ovviamente al governo individuare le fonti per coprire una manovra del genere (che lascerebbe comunque le nostre politiche per la famiglia ben lontane dalle quote di PIL spese da molti altri Paesi europei, che pure fronteggiano con grande energia la crisi economica). Possiamo però candidarci per portare a termine un'operazione su cui tutti i recenti governi hanno fallito: la chiusura reale e definitiva di tanti enti inutili.

La Corte dei Conti ha elenchi bene definiti, e il Forum delle associazioni familiari, magari in accordo con altri soggetti di società civile, si candida alla direzione di un'Agenzia che, con poteri pubblici circoscritti ma ben definiti, si impegna nel portare a termine questa lotta contro sprechi, privilegi e inefficienze contro cui la politica partitica ha dimostrato tutta la sua impotenza. Non basteranno a coprire due miliardi di manovra, forse, ma saranno il segnale che "questo Paese si può cambiare, con l'aiuto di tutti".

 

Roma, 25 maggio 2010

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