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Vivere e testimoniare la missione

In memoria del dott. Renato Rotondo.

di Giuseppe Genovesi - Afi Avola

L'estate appena trascorsa è stata segnata per noi dell'Afi Avola, da un grave lutto. A cavallo del ferragosto 2023 siamo stati rattristati dalla prematura dipartita (69 anni) del nostro socio e caro amico fraterno Renato Rotondo. Era conosciuto anche negli ambienti del direttivo nazionale dell'Afi per la sua presenza, assieme alla moglie Pinella, a vari convegni nazionali e per aver offerto ospitalità nella sua casa ad alcuni membri del direttivo nazionale in occasione del Convegno tenuto ad Avola nel 2014. La coppia Rotondo è stata tra i soci fondatori della nostra associazione nel 2004 a cui ha sempre partecipato in modo assiduo, attivo e propositivo. Renato, medico di base, ci ha lasciato in eredità una grande testimonianza di vita dedicata alle famiglie, a cominciare dalla sua. Di ciò ne danno prova i suoi figli Dario, Gabriele e Virgilio in particolare che, nel momento del commiato, lo ha descritto un padre presente, "unico porto di salvezza quando il cielo si fa grigio e la tempesta incombe". "Lo ricordo la sera stanchissimo, dopo una giornata di lavoro, prodigarsi per me e i miei fratelli per farci finire i compiti o semplicemente per farci giocare. Ricordo l'accompagnarci di fretta la mattina a scuola prima di aprire l'ambulatorio e poi sempre presente a tutte le nostre attività sia sportive che scoutistiche. E il suo ultimo messaggio sul letto di morte: <<vogliatevi bene e aiutate chi fra di voi è più in difficoltà>>".

La profonda convinzione, maturata nell'Afi, che la famiglia è la cellula fondamentale della società e che il benessere della società parte dal benessere della famiglia, ha spinto Renato e Pinella a dedicare la loro vita alle famiglie.

Fin da giovani sposi hanno fatto parte dell'equipe dei corsi per i fidanzati perché fortemente convinti che le coppie vanno sostenute e accompagnate nella loro formazione a "diventare coppia e poi genitori". Ciò li ha spinti a curare innanzitutto la loro formazione personale e di coppia, seguendo gli "incontri matrimoniali" di don Renzo Bonetti e aggiornandosi continuamente per acquisire nuovi contenuti e nuove metodologie.

Renato ci ha tenuto, anche se già segnato dalla malattia, a organizzare ancora incontri e ad aprire la propria casa a giovani sposi. Non si è mai inorgoglito dei suoi talenti, ma li ha messi a servizio degli altri con umiltà, semplicità e riservatezza.

Ha esercitato la professione di medico di famiglia per vocazione e missione, con umanità e competenza. Soprattutto, durante il periodo del Covid, ha dimostrato la sua grande sensibilità e disponibilità nel seguire e rassicurare a distanza i suoi pazienti. Ha anche svolto per diversi anni il servizio di ministro straordinario dell'Eucaristia per portare la Comunione agli ammalati e agli anziani e dare loro consolazione.

Negli ultimi tempi, percependo l'aggravarsi del suo male, piuttosto che isolarsi, ha voluto circondarsi dei familiari e degli amici più cari, ha voluto incontrarli di persona e godere con loro momenti sereni e di festa, rievocando esperienze vissute insieme. Nell'avanzare inesorabile della malattia, grazie alla sua fede profonda, ha voluto prepararsi all'incontro con il Signore, scegliendo persino i brani della Parola e i canti per la sua ultima messa. Nella sua lunga sofferenza ha chiesto costantemente i sacramenti per trovare la forza di accettare con sereno realismo la chiamata.

Renato, oltre che un uomo esemplare, è stato un interprete fedele dei valori e della missione che la nostra associazione si sforza ogni giorno di proclamare.

 

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