FAMILY DAY: il nostro viaggio.... minuto per minuto
Ore 6.00 - Siamo tutti puntuali, pronti sul piazzale di San Valentino a Bussolengo e mentre scambiamo due battute al volo con il Coro di Montegaleto in partenza per l’Adunata Nazionale degli Alpini di Cuneo qualcuno ci scatta una foto. Andare e tornare da Roma in giornata si sa, non è certo una passeggiata, ma siamo cosi entusiasti ed eccitati che il pensiero di tanta fatica non ci impensierisce e caricate le vivande per il viaggio, finalmente si parte.
Ore 6.10 - siamo fermi al casello di Verona Nord per caricare 11 temerari e altri 20 ci stanno già aspettando al casello di Nogarole Rocca. Il secondo pullman che abbiamo organizzato parte invece da Minerbe e con quel gruppo di amici non ci incontreremo che a Piazza San Giovanni perché il loro automezzo segue un altro itinerario. Un breve controllo, quindi la distribuzione dei cappellini gialli forniti dal Forum Veneto delle Associazioni Famigliari. Ci siamo tutti: coppie, famiglie intere, mamme, papà, un nonno e un parroco. Ci sembra proprio un giusto mix di esperienze e per quanto riguarda l’età andiamo dai 7 anni di Davide ai 74 di nonno Luciano. Purtroppo manca Giulia perché un improvviso malessere la costringe a casa assieme alla sua mamma. Peccato, siamo sicuri che rimpiangono di non essere state con noi.
Adesso il viaggio ha veramente inizio e lasciato per il momento a tutti il tempo di dormire ancora un po’ contiamo di fare qualche discorso serio dopo la sosta caffè. Lungo l’autostrada viaggiano molti altri pullman con il manifesto “Più Famiglia” e parecchi sono quelli già fermi agli autogrill per una sosta. Non possiamo che esserne contenti e sperare davvero di ritrovarci in molti a riempire quella grande piazza di Roma.
Ore 9.00 - Ci fermiamo per il caffè in una minuscola area di servizio. Siamo abbondantemente dopo Bologna e il tempo sugli Appennini è decisamente freddo. Per fortuna il caffè ci ha messo di buon umore. Abbiamo portato con noi una scorta di materiale di cancelleria e con i ragazzi più giovani decidiamo di ideare alcuni slogan da riportare sui cartelloni che nel pomeriggio terremo ben in evidenza. Il più carino di tutti è sicuramente “Verona è per Giulietta e Romeo” che verrà molto fotografato durante la manifestazione. Abbiamo preso a prestito anche una frase del nostro Vescovo “Europa: nessuno può imporci di copiare il peggio”. Nel frattempo don Giorgio, parroco di Santa Maria Maggiore in Bussolengo, guida prima la preghiera del mattino e successivamente acconsente anche a celebrare la S.Messa mentre il pullman macina chilometri con tranquilla regolarità.
Ore 11.30 - Per il pranzo fermata all’area di sosta Tevere, poco prima di Roma, dove siamo raggiunti poco dopo da un pullman partito da Isolalta di Vigasio. Incontriamo anche altri pullman (sono sette) provenienti dalla diocesi di Treviso. Siamo un esercito di cappellini gialli. Disponiamo, sotto gli occhi increduli di quelli seduti al bordo delle aiuole, la nostra attrezzatura per il pranzo. Apriamo il gazebo, mettiamo in bella mostra la bandiera della nostra associazione delle famiglie (Afi), prepariamo i tavoli e le sedie. Il tutto con la massima velocità e soprattutto con la collaborazione di tutti. Chi taglia il pane, chi affetta il salame, c’è anche qualche bottiglia di Bardolino da aprire, altri affettati già pronti, perfino il dolce e ovviamente… con la scusa dei comuni cappellini gialli non mancano “i portoghesi”. Per fortuna le scorte sono abbondanti. Siamo pronti a tutto, anche a fronteggiare l’improvvisa emergenza di una alunna in gita che si sente poco bene, visto che tra noi c’è un medico.
Ore 13.00 - Stiamo già percorrendo il GRA ma che fatica! Si vede proprio che siamo a Roma. C’è molto traffico e incontriamo subito qualche difficoltà quando la polizia ci impedisce di prendere l’uscita Anagnina perché la zona parcheggio pullman è già strapiena. Tutto sommato una buona notizia (vuol dire che saremo in tanti) anche se questo scombina i nostri piani di avvicinamento a Piazza San Giovanni. Prendiamo perciò l’uscita Laurentina e ci dirigiamo verso la zona EUR decisamente a sud, circa 8 km dal centro di Roma che raggiungeremo con la metropolitana.
Ore 15.00 - Usciamo dalla metro e non abbiamo più dubbi. Siamo davvero a Roma e davanti a noi, magnifico, il Colosseo. Siamo circondati da un gruppo di magliette blu, altri cappellini gialli e da un serpentone di Rinnovamento nello Spirito guidato da un menestrello che suona la chitarra. Per fortuna ci sono tanti volontari che ci accompagnano lungo il percorso, ma la fiumana di persone è tale che non puoi sbagliare strada. Si va dritti verso Piazza San Giovanni. E’ una magnifica giornata di sole. Le bandiere dell’Associazione delle Famiglie sventolano e srotoliamo uno striscione associativo lungo 2 metri che va a chiudere la sfilata del nostro gruppo. Piazza San Giovanni, ci dice qualcuno, è già stata chiusa. E’ già pieno di gente…. Si, ma noi?? Non saremo venuti fin qui per restare fuori o guardare quello che succede da un maxi schermo?! Non sia mai! E piano piano, lungo via Merulana tra i canti di Rinnovamento e i nostri “Viva la famiglia” a poco a poco ci avviciniamo alla mèta. Raggiungiamo la Piazza lateralmente quindi ci dividiamo in modo da accedervi più facilmente. Le bandiere dell’Afi saranno il nostro riferimento e il punto di ritrovo previsto per le ore 18.00 è vicino al gazebo del ristoro a fianco della Scala Santa.
Siamo completamente immersi in un mare colorato di persone. Dal palco, che ancora non riusciamo a vedere bene, ci arriva una canzone di Mia Martini. Siamo in tantissimi. Personalmente non amo questi raduni oceanici, ho sempre paura che succeda qualche cosa di spiacevole. Qui invece si respira un’aria diversa. Nessuno spinge, nessuno impreca se il passeggino ti è passato sopra il piede, si aspetta pazientemente che si apra un varco nella folla per passare avanti, per vedere un pochino meglio, non c’è fretta né impazienza. C’è caldo, quello sì, ma i volontari distribuiscono acqua gratuitamente e il Forum delle Associazioni Familiari ha preparato un simpatico ombrello come gadget per la manifestazione. Lo spettacolo non manca. Basta solo quello di tutte le famiglie che hanno deciso, non senza difficoltà di andare in piazza, per dire “ecco, sono qua. Guardate pure come è fatta una famiglia. Contateci, se necessario”. Ma su tutto solo la voglia di dire ci sono.
I discorsi seri li hanno fatti altri, primo fra tutti il cantante Povia che con il suo modo semplice e cortese ha presentato suggerimenti concreti per le famiglie, non ultimo il cartellone che girava sul palco: “non fatevi cambiare dal mondo”. E poi gli oratori ufficiali della manifestazione: Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Eugenia Roccella, Savino Pezzotta. Discorsi semplici, chiari, che parlano a tutti. A tutti coloro che hanno voglia di ragionare senza pregiudizio ideologico sul bene comune che è la famiglia. Perché “ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese”.
Ore 18.00 - E’ tempo di radunarsi. Stiamo per vivere uno dei momenti più difficili della nostra trasferta romana: li ri-troveremo tutti? Ce lo siamo sognati di notte questo momento: ne mancava sempre uno. E invece piano piano, la conta, non semplice nella piazza ancora occupata da migliaia di persone, porta al magico risultato sperato: sì, ci siamo tutti! Quindi di corsa a prendere l’autobus, non senza aver “svaligiato” di tutto il pane disponibile un pizzicagnolo sulla piazza.
Ore 19.20 - Si parte. Lasciamo il signorile quartiere dell’EUR e ci immergiamo nella visione di un film che i ragazzi hanno desiderato sin dalla mattina. Qualcuno dei grandi lo guarda, molti cedono alla stanchezza, altri si scambiano impressioni ed emozioni di quanto appena vissuto. La strada scorre veloce. Il nostro autista Simone ha scelto di rientrare dal lato est del GRA e questa si rivelerà una scelta vincente. Inizia ad imbrunire ed è già tempo per una sosta tecnica: ancora tavoli, sedie, panini, affettati, vino e acqua a volontà. Dove siamo? Non lo sappiamo bene, ma sulla stessa area di sosta piombano due pullman di veronesi che non avevamo ancora incontrato: sono gli amici di Famiglie per l’Accoglienza.
Quando riprendiamo il viaggio di ritorno è decisamente buio e visto che siamo abbastanza svegli, decidiamo di condividere le impressioni della giornata. Sono in molti a prendere la parola, per dire il loro grazie per un’esperienza che non immaginavano potesse essere così forte e coinvolgente. Per dire della maturata consapevolezza che la famiglia fondata sul matrimonio è per tutti, è indispensabile per la nostra società e va difesa con tutte le forze. Che lavorare insieme si può, al di là delle scelte politiche di ciascuno. “Voglio ringraziare i miei genitori – e non l’ho mai fatto pubblicamente prima – perché adesso ho più chiaro il valore della prospettiva di vita che ho davanti a me” dice Chiara, adolescente. E tutti gli altri genitori si commuovono e nascondono un po’ di invidia. Ci sono anche le congratulazioni di don Giorgio a questo movimento di laici così significativo e il richiamo di nonno Luciano ai valori di base che non dobbiamo mai dimenticare. Tante sottolineature. Un vero compendio di sociologia e spiritualità della famiglia. Sicuramente più ricco di tante conferenze che pure ci impegnamo a realizzare.
Sono tanti anche i ringraziamenti da parte di chi “è piovuto” nella comitiva (e sono almeno la metà) senza conoscere l’Afi e i suoi soci. “Ci siamo trovati davvero bene, come essere a casa, come essere in famiglia”. Già, in famiglia.
Ripensiamo alla piazza. Tutto è stato così facile, naturale, semplice da lasciarti disarmato. Certo, eravamo tantissimi, ma il fatto di avere dei portavoce autorevoli ha consentito a tutti i presenti di trascorrere in serenità un sabato pomeriggio leggermente anomalo. Niente cortei, niente rivendicazioni urlate da un microfono, niente striscioni contro qualcuno, niente bandiere di partito, solo famiglie, bambini, giovani, ragazzi, nonni ....... la normalità fatta famiglia.
Ore 01.00 - Area di sosta di Campogalliano. L’autobus si ferma perché gli autisti si devono dare il cambio. Giusto il tempo di scendere a sgranchirsi le gambe. C’è chi non ha dormito neanche un minuto e ormai barcolla. Giusto il tempo perché arrivi sul piazzale il pullman di Realtà Famiglia, l’ultima delle associazioni veronesi che mancava all’appello. Ecco, ci siamo incrociati proprio con tutti quelli con cui avevamo condiviso le settimane di preparazione del viaggio. Incredibile: 1000 km di strada non sono riusciti a separarci del tutto.
Ore 2.30 - Abbiamo già lasciato alcuni compagni di viaggio al casello di Nogarole Rocca e altri a Verona Nord. Finalmente arriviamo a Bussolengo. Solo mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Non ci avremmo scommesso un euro. Dal gavone dell’autobus salta fuori l’ultimo sacchetto di pane romano. Accidenti, con la fame che aveva Luca!
E mentre aspettiamo la Conferenza Nazionale del 24/26 maggio a Firenze, ci auguriamo che quanti sono al governo in questo momento possano avere finalmente il coraggio di sostenere la famiglia, quella vera che hanno visto in piazza. Perché attraverso delle leggi organiche a favore delle famiglie si voglia finalmente dimostrare che la famiglia è importante per il nostro paese.
Daniele e Stefania Udali
Afi-Verona
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