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Convegno 25mo - introduzione

Daniele Udali

Presidente Afi – Associazione delle Famiglie – Confederazione italiana

 

Buongiorno a tutti. E’ con grande emozione che dò avvio a questo Convegno per i 25 anni della nostra associazione. Ringrazio tutti gli intervenuti, il sig. Ministro Enrico Costa, le autorità, il dott. Tortorella in rappresentanza del sig. Prefetto, l’Assessore Leso in rappresentanza del Sindaco Tosi, i Sindaci presenti, gli Amministratori, ma soprattutto le famiglie, che oggi sono qui a testimoniare una esperienza, ma anche ad imparare – come è nostro stile nei nostri convegni - dal contributo di tutti.

Siamo qui per i 25 Anni di Afi – Associazione delle Famiglie – nata nel 1991 a Verona, per l’intuizione di 8 audaci che hanno pensato di organizzare le famiglie in un modo innovativo intorno all’idea di “soggettività sociale della famiglia” espressa dalla Familiaris Consortio di cui ricorreva nel 1991 il decennale. Con una gestazione durata due anni sono partiti con questa associazione che si caratterizzava per essere diversa da ciò che univa le famiglie nella Pastorale Familiare e diversa da ciò che univa le famiglie intorno a bisogni concreti e specifici della famiglia, di componenti della famiglia. Infatti associazioni che si occupano di disabili, di bambini, del mondo della scuola, ce ne sono sempre state.

La nostra è un’associazione che si occupa di soggettività sociale della famiglia e per questo realizza nei territori in cui siamo – e attualmente sono 14 le Afi locali in giro per l’Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, entrambe qui rappresentate – attività aderenti ai bisogni di quelle famiglie e soprattutto delle famiglie di quel territorio. Non facciamo mai iniziative che ci riguardino solamente come famiglie associate, ma siamo sempre con l’occhio, l’attenzione, sul territorio che abitiamo a livello di parrocchia, quartiere, comune, provincia.

Non solo. Anche a livello nazionale la Confederazione che io presiedo elabora idee e progetti, oppure porta all’attenzione nazionale della nostra associazione o del Forum delle Associazioni familiari, iniziative particolari che hanno avuto localmente buon successo e per questo meritano di essere diffuse a livello nazionale.

Siamo associazione di famiglie e chi era in sala prima dell’inizio ha visto scorrere delle foto delle nostre famiglie sugli schermi: sono il saluto che vogliamo dare a tutti gli intervenuti.

 

Ieri sera abbiamo aperto le celebrazioni del nostro 25mo con un incontro dal titolo “La famiglia è contagiosa?!?”

Ci siamo chiesti se ha ancora senso metter su famiglia, ed interrogati su come la nostra associazione e ciascuno di noi possa raccontare la famiglia in modo positivo, proprio per farla tornare ad essere un modo di essere ed una via per investire bene il tempo della propria vita, una realtà (da cui la parole “contagiosa”) che si espande in modo naturale. Oggi c’è qualche difficoltà da questo punto di vista.

 

Oggi siamo qui a Convegno per affermare che FAMIGLIA E’…. IL SOLO FUTURO (POSSIBILE)

Lo facciamo a partire dalla riflessione delle Università, con cui collaboriamo da tantissimi anni, quelle rappresentate qui oggi con i relatori che sentirete, ma anche Cattolica Milano e Milano Bicocca. E spero di non aver dimenticato qualcuno.

Lo facciamo parlando di politiche familiari non in senso astratto, come una rivendicazione o un lamento sulle cose che non vanno, ma per esperienza diretta dei nostri soci che hanno avuto delle intuizioni importanti e la determinazione e il coraggio di portarle avanti.

Oggi presenteremo due iniziative: il Fattore Famiglia Comunale e Famiglia Portavalori in Rete, che  non sono delle idee, ma sono delle esperienze concrete che vogliamo presentarvi per portarle, insieme a voi – mi rivolgo agli amministratori - nei vostri comuni, nei vostri territori.

 

Insieme a queste c’è una proposta di revisione della fiscalità generale, che si chiama FATTORE FAMIGLIA, di cui parlerà il prof. Federico Perali, che indirizza anche il drammatico tema della denatalità in Italia.

In una recente intervista del Premier su Avvenire, Renzi affermava che non crede che si possano fare più figli diminuendo la pressione fiscale.

Noi gli diciamo che se la diminuzione della pressione fiscale è lineare (come spesso è accaduto negli ultimi tempi), sì, ha ragione, non si fanno più figli; ma se interveniamo con precisione sui carichi familiari, sì, le famiglie possono tornare a fare i figli nel numero da loro desiderato.

La Francia e la Germania lo dimostrano.

 

In questo periodo l’allarme sulla natalità è stato rilanciato dai dati ISTAT e tutti abbiamo visto le rappresentazioni della distribuzione della popolazione per fasce di età: la piramide rovesciata, tipica dell’andamento della popolazione fino agli anni ‘70, ha lasciato il posto al fungo, alberello, seme di picche, chiamatelo come volete.

Quella stessa immagine è presente nelle nostre slide di anni 20 fa, ma ci è voluta la Fornero per mettere in luce che il sistema pensionistico non può reggere sull’esile tronco di quell’alberello. Non possiamo andare avanti così: come Paese siamo destinati al collasso.

 

Ecco, siamo qui per affermare che le nostre famiglie e le nostre associazioni sono ben coscienti che

SE VOGLIAMO AVERE PIU’ FUTURO, DOBBIAMO FARE PIU’ FAMIGLIA.

 

Vi invito perciò a proseguire con noi questa  riflessione e a prendere quelle decisioni - ognuno al proprio livello - che possano invertire questo stato di cose per il bene del Paese.

Buoni lavori a tutti!

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