Cristina Bordignon e Patrizio Cagnin - Fare o orientarsi verso dove andare
Assemblea Nazionale - Cesenatico 28 Aprile 2018
Ci eravamo lasciati all'assemblea del 2017 con tre impegni da realizzare nelle diverse Afi locali:
- contribuire alla realizzazione dell'analisi iniziata a Reggio Calabria sulle rotte verso cui Afi vuole orientare le proprie azioni
- portare una nuova famiglia per ogni Afi all'Assemblea Nazionale
- sperimentare/operare buone pratiche da realizzare nei territori.
Diego, il nuovo presidente, uomo di poche parole, ma di lucida memoria, ha per prima cosa chiesto a tutti di portare una presentazione del lavoro fatto. I delegati si sono susseguiti nelle corpose presentazioni arricchite da slide, foto e messaggi.
L'assemblea si è quindi arricchita della testimonianza di tutti, storie di vite associative vissute nella cultura del proprio territorio, con le caratteristiche rispondenti ai bisogni dei soci e dell'ambiente in cui vivono.
Le parole emerse, e che sono rimbalzate da un intervento all'altro, sono state molteplici: educazione, scuola, politica, comuni, figli, crisi, incontro, economia, votare con il portafoglio, difficoltà, partecipazione... parole che raccontano progetti realizzati, scommesse per il futuro, lavoro di persone impegnate per il bene comune, ma anche momenti di festa insieme e scambi di amicizie fra nord e sud.
Il nostro presidente ci ha fatto riflettere sulla necessità o meno delle rotte, degli orientamenti verso cui dirigere le nostre imbarcazioni.
Si è immediatamente fatto notare che, in un breve futuro, le associazioni dovranno adeguarsi alla Riforma del terzo settore e cambiare i propri statuti definendo se essere associazioni di volontariato o di promozione sociale. Emerge subito chiaro che c'è necessità di formazione e di guida da parte della nostra Confederazione (1° impegno richiesto dalle Afi locali).
Forte dibattito ha suscitato l'intervento di Afi Milano-Brianza sul progetto nazionale Afi "Rete dei comuni amici della famiglia", che ha visto da poco l'adesione del comune di Milano. Una grande, enorme scommessa e come tale ricca di rischi e pericoli da vigilare in modo attento (2° impegno richiesto).
Come ogni assemblea, all'ordine del giorno vi è stata l'approvazione del bilancio da parte dei soci e l'esposizione dei dati ha evidenziato le difficoltà economiche che in un breve futuro l'associazione si troverà ad affrontare a livello nazionale. Da due anni le entrate non coprono le uscite, a causa della riduzione degli associati e del calo delle entrate del 5 per mille, accompagnato dalla volontà di mantenere i rimborsi (max 150 euro per delegato) per la partecipazione alle assemblee. Viene proposto un aumento del versamento della quota del tesseramento dei soci al Nazionale, mozione che è stata accettata, ma per il solo 2019. Le Afi locali fanno presente che hanno necessità delle quote per sostenere le proprie attività e non è semplice chiedere più soldi alle famiglie. Insieme si dovranno trovare urgentemente delle soluzioni (lasciare al Nazionale il 5 per mille dei territori, sensibilizzare i soci a raccolte fondi..). Viene a tal scopo presentato un progetto di autofinanziamento che prevede il sostegno di sponsor attraverso pubblicità sulla nostra Rivista associativa da distribuire in grande numero (3° impegno). Ogni Afi dovrà trovare il modo di diffondere copie della Rivista attraverso le proprie attività; tale sistema consentirebbe anche di far conoscere maggiormente la nostra organizzazione.
L'assemblea si è quindi sciolta con grandi sfide, che qualcuno sente più grandi di lui. Ad ognuno viene chiesto un rinnovato impegno, sostenuto dalla certezza che lavorare per le famiglie è investire per il futuro.
