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Un libro sulle politiche familiari locali. Perché

E’ aumentata la sensibilità attorno al tema famiglia. Le campagne elettorali, sono infarcite di attenzioni e di proclami verso “la necessità inderogabile di adeguate politiche familiari”. Si parla di famiglia a tutto campo, si organizzano incontri e convegni, si aprono dibattiti in TV. Ci sono editoriali ed articoli sui maggiori giornali italiani.

Tutto questo è sicuramente un fatto positivo, peccato che  i politici, una volta eletti, si dimentichino delle promesse (ma questo, in Italia,  è un fatto normale), che nei dibattiti in TV siano escluse le famiglie (le loro rappresentanze), che i giornali dedichino i titoli alla criminalizzazione della famiglia (Famiglia assassina!, Ne uccide più la famiglia che la mafia…) e nascondano tra le righe i fatti positivi.

E’ aumentata però nelle famiglie la consapevolezza del loro ruolo, anche politico e propositivo. Sempre più gruppi ed associazioni di famiglie si interrogano e propongono alle amministrazioni locali interventi efficaci e mirati a valorizzare la risorsa famiglia. Tante amministrazioni hanno recepito il messaggio e si sono date da fare, con buone iniziative e soddisfacenti risultati. Basti pensare al progetto Parma, avviato con il Forum delle Associazioni Familiari, e al Piano Integrato di Politiche Familiari del Comune di Castelnuovo del Garda (VR).

Ci si chiede però se la politica familiare debba essere orientata principalmente all’aspetto economico oppure debba puntare al miglioramento sociale e culturale del contesto familiare. E’ più politica familiare la riduzione delle tariffe o la creazione di spazi e momenti di relazione tra le famiglie? O lo è il miglioramento dei servizi, o il sostegno educativo per essere migliori genitori, o…altro. Evidentemente tutto questo.

Un comune che si ferma ad uno o pochi di questi aspetti non fa politiche familiari, ma attacca delle pezze. Magari pezze importanti, ma sempre delle pezze. Per confezionare un buon vestito è necessario affrontare il problema nella sua integralità. E’ un po’ l’approccio del Comune di Castelnuovo del Garda che ha avviato un programma integrato di politiche familiari, magari carente sotto gli aspetti tariffari ed economici (date anche le ristrettezze economiche dei piccoli comuni), ma che mira al miglioramento dello stile di vita, delle relazioni, della qualità della vita interna e sociale delle proprie famiglie.

Spesso le Istituzioni pubbliche scambiano l’assistenza, di per sé doverosa, con la politica familiare, confondendone il significato. Si guarda di più agli aspetti economici e ci si dimentica che le famiglie hanno anche altre esigenze e necessità: servizi (asili, trasporti, tempi della città,…), educazione dei figli, disabilità e non autosufficienza, i tempi per la famiglia, la preoccupazione per il lavoro e per i propri giovani, la vivibilità del quartiere, la relazione di coppia, l’invadenza dei media, la cultura propria della famiglia in pericolo, la vita.

Insomma un mare di problemi e necessità che la famiglia affronta quotidianamente, lasciata però sola, finché dura, finché non scoppia. Troppe famiglie oggi non arrivano alla fine del mese. Il lavoro non c’è e quando c’è non ti da tregua, i figli non si riescono più a seguire, rapiti dalla televisione, dalla piazza, dal tempo che non c’è più per starci insieme.

Abbiamo cercato di raccogliere motivazioni e obiettivi, strategie, approcci, tecniche e un discreto numero di buone pratiche. Anni di lavoro e studio sul campo, corsi preparati per gli amministratori, hanno consentito di realizzare questo libro che vuole, almeno nelle intenzioni, proporsi come valido vademecum per associazioni e politici affinché l’azione comune possa far sì che la propria città diventi “una città per la famiglia”

Roberto Bolzonaro

Presidente Afi – Confederazione Italiana

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