VERONA 2021 - Formazione: Report del laboratorio AFI del 11 settembre 2021
Quando la prof.ssa Stefania Paoloni mi ha contattata, proponendomi di condurre un evento formativo per A.F.I., che potesse avere le caratteristiche di un incontro di counselling e non quello di uno spazio di formazione tradizionale, sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Abbiamo deciso insieme di analizzare le problematiche attuali, incontrate presso le sedi A.F.I. sparse sul territorio nazionale e sentite come pregnanti dagli Associati, per poi sceglierne una, da trattare approfonditamente.
Tra gli stimoli pervenuti dalle varie Sedi, il più ricorrente è stato quello che rivolgeva l'attenzione ai giovani: ci è parso che l'urgenza più avvertita un po' da tutti fosse il non sapere come meglio avvicinare i giovani all'Associazione.
Guidata da questa esigenza di "rinnovamento" mossa dal desiderio di raccogliere nuovi soci soprattutto tra coppie di giovani, ho pensato che il metodo migliore per affrontare una riflessione sul tema fosse, in primo luogo, porsi in ascolto.
Ho, dunque, pensato ad un progetto ad hoc, da presentare nel contesto dell'incontro dell'11 settembre scorso, che si è svolto in una cornice estremamente gradevole, in un pomeriggio in cui si è stati piacevolmente ancora all'aperto.
Per lavorare e far lavorare, ho utilizzato l'odierno linguaggio semplice ed immediato della forma in video: così, ho precedentemente invitato 20 ragazzi, di età compresa tra i 20 ed i 27 anni, a rispondere ad alcune domande, tramite, appunto, un breve video da eseguire ed inviare via telefono cellulare.
Alcuni dei giovani (ragazzi e ragazze) invitati sono studenti universitari, alcuni lavorano (nell'ambito dell'edilizia o quali artigiani, idraulici ed elettricisti), alcune studiano e lavorano (essenzialmente, commesse part-time).
I ragazzi lavoratori, tutti fidanzati, alla sola proposta di inviare un video inerente un workshop che avesse a che vedere in qualche modo con il concetto di "famiglia", prima ancora di leggere le domande, hanno declinato l'invito. Le loro fidanzate, che inizialmente sembravano essersi rese disponibili, hanno poi rinunciato a rispondere ai quesiti. I più grandi, lavoratori di 25 e 27 anni, non hanno voluto partecipare.
Hanno, invece, risposto con entusiasmo, 7 giovani (quattro ragazzi e tre ragazze), tutti studenti universitari: una di loro sta iniziando un corso di laurea magistrale, gli altri stanno frequentando un corso di laurea triennale o sono in procinto di conseguire la laurea triennale e di proseguire con la specialistica. Tre di loro si conoscono reciprocamente; due sono fidanzati tra loro e compaiono nel video insieme.
Queste le domande, poste:
1. Come ti chiami? (basta il nome, il cognome non serve. Puoi dare anche un nome di fantasia; puoi registrare il video anche di spalle; l'importante è che mi autorizzi a mostrarlo in una specifica occasione formativa e che rispondi ai quesiti in modo sincero)
2. Quanti anni hai?
3. Studi o lavori?
4. Se studi, presso quale Università? Quale corso di laurea frequenti? Quale anno?
5. Fra quanto tempo pensi di poter terminare il tuo ciclo di studi universitari? Nella tua formazione prevedi di inserire master o corsi di formazione specialistica, post-universitari?
6. Che lavoro fai? Che tipo di contratto hai? (part-time; a tempo determinato; a tempo indeterminato; in cooperativa; da lavoratore dipendente; da lavoratore autonomo...)
7. Hai già raggiunto una tua autonomia economica? Parziale o totale?
8. Quali passioni hai? Come trascorri il tuo tempo libero?
- Ad, esempio: leggi?
- Ti piacciono le serie tv?
- Fai sport?
- Fai volontariato? Che tipo di volontariato?
- Ami viaggiare?
- Ti piace l'arte? In quali forme? ...
9. Hai il ragazzo? hai la ragazza? Da quanto tempo?
10. Abiti a casa con i tuoi o da solo/sola?
11. Convivi con il ragazzo/la ragazza?
12. Hai progetti futuri con il tuo/la tua ragazzo/ragazza?
13. E, in generale, pensi che, in futuro, ti piacerebbe convivere, sposarti, formare una famiglia?
14. Hai pensato se ti piacerebbe avere dei figli?
15. Come ti immagini fra 5 anni? E fra 10?
16. Che definizione daresti di "famiglia"?
17. Pensi che esistano più tipologie di famiglia e, se sì, quali?
18. Sai che cos'è una associazione di famiglie o un'associazione che si occupa di famiglie?
19. Se avessi già un tuo nucleo familiare formato, pensi che saresti favorevole ad iscriverti ad un'associazione di famiglie?
20. Pensi che potrebbe esserti di un qualche supporto l'essere associato ad una realtà composta da altre famiglie? Che aiuto potrebbe darti?
All'inizio del workshop, ho mostrato ai partecipanti i video dei ragazzi, quale spunto di riflessione, affinché essi potessero ascoltare il punto di vista di ventenni, su argomenti posti in modo leggero, ma di una certa portata.
Ogni partecipante ha colto l'occasione per esprimere ciò che aveva fatto risuonare dentro di sé la parola - semplice e schietta - di questi giovani.
La maggior parte del piccolo campione degli intervistati ha espresso una progettualità futura ed anche una certa fiducia nel poter realizzare dei sogni.
Tutti si sono immaginati, più in là nel tempo, con un lavoro ed una famiglia, con figli, anche se non necessariamente con il/la fidanzato/a attuale.
Tutti hanno dichiarato di non sapere cosa sia un'Associazione di famiglie e di volersi informare al riguardo.
Tutti hanno dato una loro definizione di "famiglia", in modo diverso o aggiuntivo rispetto alla concezione tradizionale; ciascuno con connotati propri.
L'ascolto dei ventenni ha mosso il gruppo, a lungo: ognuno ha dato il proprio contributo di opinione e di pensiero; qualcuno è stato più colpito di altri.
Sicuramente, non si trattava di argomenti sconosciuti, anzi.
Ma è parso utile utilizzare questa modalità, per fare il punto della situazione e per approfondire riflessioni già molto presenti nel Direttivo di A.F.I. e tra i soci, involgenti l'attualità dello Statuto; la rispondenza dell'immagine del logo di A.F.I. alla situazione concreta di alcuni iscritti ed alla realtà sociale nella quale molti sono di fatto immersi; le reali possibilità di accesso a nuovi soci, ai giovani, ai figli dei soci più storici; la necessità di continuare a divulgare l'opera di A.F.I, per renderla conoscibile. Si è parlato di aperture, chiusure, autonomie, responsabilità.
Dopo una breve pausa, ho proposto un'ulteriore suggestione per immagini, proiettando un breve spezzone del film "A casa tutti bene", di Gabriele Muccino, del 2018, nel quale si affrontano tra gli altri temi, quello delle c.d. famiglie "allargate".
Si tratta della scena in cui, nel contesto della festa di famiglia organizzata su un'isola in occasione delle nozze d'oro dei genitori di Carlo, Carlo stesso (Pierfrancesco Favino) e la sua seconda moglie Ginevra (Carolina Crescentini), alla presenza della loro figlioletta, litigano animatamente, in quanto la moglie mostra tutto il suo disappunto per l'invito ai festeggiamenti esteso anche alla prima moglie di lui. La scena immediatamente successiva vede Ginevra con la cognata Sara (Sabrina Impacciatore), che scendono al porto, per andare ad accogliere gli ospiti, tra cui l'ex di Carlo. Sara, dicendole che i suoi genitori considerano la prima consorte di Carlo "come una figlia", esorta la moglie di suo fratello a fare buon viso a cattivo gioco, dicendole: "...Fai un bel sorriso e cerchiamo di far passare una bella giornata a tutti! Siamo femmine, ce la possiamo fare!".
Sulla scia di queste immagini, ho chiesto al gruppo di partecipanti al workshop di indicarmi ciascuno una parola, quale metafora di famiglia. Sono emersi vocaboli, come: nido, scampagnata, coperta, pane, lievito, amore e molte altre. Ho riportato qualcuna delle metafore espresse dai ventenni intervistati: casa, giardino, la bocca del lupo...
Spontaneamente, è sorta l'idea di costruire una storia, utilizzando tutte le parole, raccolte in un elenco.
Interessante, è stato riflettere sul rovescio di ogni medaglia: infatti, ogni parola, apparentemente dall'accezione positiva, poteva essere letta anche nel suo contrario (nido vuoto; scampagnata terminata o disturbata dalla pioggia; coperta tarmata; pane ammuffito; lievito secco; amore non corrisposto; casa diroccata; giardino cupo e pieno di rovi; bocca minacciosa....).
Ciò, che rende gli incontri di formazione, con gli spunti del counselling sistemico, sempre unici è che gli argomenti posti alla base si possono trasformare in altri, sempre importanti e stimolanti; che non ci sono risposte giuste o sbagliate; che le idee circolano nel gruppo creando tensioni trasformative, in slanci sempre vitali e propositivi per il futuro.
A.F.I. ha compiuto trent'anni, ma appare con uno spirito molto fresco e dinamico: spicca la voglia di fare, mettersi in gioco, dare spazio al nuovo, pur mantenendo l'ispirazione originaria e l'impegno a favore della famiglia a tutto tondo, con la "F" maiuscola.
Verona, 27 settembre 2021
Avv. Donata Carnevali