Alexa e la nonna Maria
di Tamara Morsucci - Afi Verona
Sembrava fantascienza ed è arrivata, l'Intelligenza Artificiale (IA) ha invaso le nostre vite, ce ne sentiamo padroni perché la governiamo con la nostra voce, ma a pensarci bene ne siamo ormai dipendenti per ogni gesto della vita quotidiana. Non so se tra chi legge c'è ancora qualcuno che per viaggiare si affida ancora alle buone vecchie carte Michelin; ormai preferiamo Google Maps e gli crediamo così ciecamente che ignoriamo con sdegno il cartello "strada senza uscita" e proseguiamo certi che Lui non sbaglia mai, finendo in un buco senza uscita litigando con chi ci sta accanto "te l'avevo detto..." "ma i cartelli vorran dire qualcosa..." "ma il tuo cellulare non è aggiornato".
Torniamo al vecchio? No, l'IA è un grande aiuto, io in pochi minuti becco tutti i lavori copiati o fatti fare a chatgpt dai miei studenti; quindi, risparmio lavoro correggendo solo i pochi compiti originali.
L'IA fa già tante cose, ma qualcuno si sta ponendo il problema di quali sviluppi siano adeguati per rendere un servizio all'umanità, e quali invece ci renderanno meno umani e dipendenti da robot? Mi è capitato di dover andare in un'unità di terapia intensiva. Qualcuno pensa che il robot faranno un servizio migliore, ma chi se non gli infermieri che ho visto potranno dare quella carezza che rende umani esseri attaccati alle macchine? Molti pensano che la relazione di cura sia solo l'attenzione alle necessità materiali, lavare un anziano, nutrirlo, fargli compagnia.
Ma lo sguardo, il tenere la mano, il far sentire il proprio cuore che sta vicino anche se forse l'altro non lo sente, quale robot potrà essere in grado di farlo? Gli uomini e le donne che saranno private dalla possibilità di compiere tali gesti saranno più umani? O nel loro affidarsi ai robot diventeranno più simili a loro anche se meno performanti?
Se non ci poniamo queste domande l'IA rischia di travolgerci, la fantascienza diventerà presto una realtà dove forse non ci sarà posto, perché non c'è ne sarà più bisogno, della razza umana. Riflessione catastrofica? No, continuo a pensare che l'IA ci aiuterà tantissimo, come sta già aiutando la nonna Maria, che non sa usare il telecomando del televisore, ma grazie ad Alexa riesce a comunicare con tutti i suoi nipoti sparsi per il mondo.
Chiama il Canada dopo aver chiesto ad Alexa che ore sono a Calgary, perché le prime volte svegliava il nipote nel cuore della notte, e mentre lei fa merenda e lui colazione parlano e si vedono "come se tu fossi qua" e si promettono salame e tagliatelle al primo ritorno in Italia. Usiamola l'IA, ma continuiamo ad essere umani tenendo la mano di chi ci sta accanto e meravigliandoci di quel tramonto che nessuno schermo potrà mai mostrarci.