afi

Domenica nel Creato

Una passeggiata familiare nella natura lungo il fiume Adda.

di Marco Longoni - GAF Desio (MB)

 

20 settembre 2020, alzataccia domenicale per raggiungere gli amici "Gafisti" di Afi Milano-Brianza. Da alcuni mesi sono "animatore certificato Laudato sì" (con tanto di patente!), dopo aver seguito un percorso online, in pieno lock-down, con il GCCM (Global Catholic Climate Movement - Movimento cattolico mondiale per il clima, una organizzazione mondiale che sostiene lo sforzo di papa Francesco perché i cristiani si impegnino per la difesa del Creato (tanto della natura quanto degli uomini e donne, a partire dai più poveri).

Dopo la Santa Messa al Santuario mariano della Madonna del Bosco (Imbersago, LC) si parte alla volta dell'imbarcadero di Leonardo, sull'Adda, dove i partecipanti accettano di buon grado di iniziare il "GAF Tour 2020" con una introduzione sulla Custodia del Creato e sul Giubileo della Terra.

Le cinque parole del papa, che ho preso in prestito dal suo messaggio per il 1° settembre; le 5 "R", come le ha chiamate lui, per riscoprire il senso del Giubileo: ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi.

  • Un tempo per Ricordare: che la nostra vita è destinata al "sabato eterno" e che il nostro tempo è scandito dai sette giorni delle settimane, dai sette anni che conducono all'anno sabbatico, dalle 7 volte i sette anni, alla fine delle quali si ha l'anno giubilare. Ogni domenica, ogni sette anni, ogni cinquant'anni (cioè almeno una volta nella vita), abbiamo occasione di ricordare: che siamo creature, che siamo connessi (con gli altri uomini e donne, con la natura), che siamo custodi del creato, dono di Dio.
  • Un tempo per Ritornare: per tornare indietro e ravvedersi, per risanare le relazioni che abbiamo spezzato con Dio, i nostri fratelli, la terra. Per ritornare a Dio, creatore della vita: come vivere in armonia con il creato se non lo si è con il suo Creatore? Per ritornare ai fratelli, specie "ai poveri ed ai più vulnerabili", perché il Creato è un'eredità comune a noi affidata, un banchetto da condividere con tutti e non da fare oggetto di accaparramento da parte dei più forti. Per ritornare ad ascoltare la terra, che con i suoi numerosi messaggi ci dice quanto sia affaticata dal continuo sfruttamento a cui è sottoposta: "siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita".
  • Un tempo per Riposare: la scansione del tempo era tale - al tempo degli ebrei - da garantire un giorno di riposo ogni sette, a tutte le creature. Nell'anno sabbatico la terra veniva fatta riposare, per poter produrre negli anni a seguire. Così non è più: "la continua domanda di crescita e l'incessante ciclo della produzione e dei consumi stanno estenuando l'ambiente". Durante la pandemia abbiamo scoperto che la natura lasciata riposare si rigenera: l'acqua è tornata più pulita e così l'aria, gli animali sono ricomparsi, anche nelle città, e gli uomini si sono scoperti più umani.
  • Un tempo per Riparare: "per riparare l'armonia originaria della creazione e per risanare rapporti umani compromessi", per ristabilire relazioni sociali eque e per condonare i debiti (come nel Giubileo ebraico), anche i debiti dei paesi più poveri. E ancora, per riparare la terra, con il poco tempo che ci rimane, per evitare altri disastri ecologici che impattano ancor più sui poveri e i deboli.
  • Un tempo per Rallegrarsi: la situazione che abbiamo sotto gli occhi può generare sconforto, ma il Giubileo è tempo di Gioia e ne abbiamo motivo, perché intorno a noi crescono iniziative di persone, associazioni e comunità che sempre più fanno aumentare la sensibilità ecologica e l'attenzione all'altro. I nostri giovani ci spingono ad alzare la voce e farci sentire con i governanti: è questo il tempo in cui agire, insieme, per "un nuovo inizio, nella consapevolezza che le cose possono cambiare".

Con queste cinque parole nel cuore di ognuno, ci incamminiamo lungo il fiume Adda, a contemplare la natura, curando le relazioni tra noi e riflettendo su come ancor più contribuire alla ri-nascita di questo mondo nuovo, quasi fossimo dei nuovi Noè, appena discesi dall'arca in cui siamo stati costretti a lungo. Ognuno ha la sua strada, verso la meta comune, e allora Buon cammino, sicuri che il Signore non ci farà mancare la Sua presenza, al nostro fianco.

 

 

Condividi sui social