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Essere coppia: oggi non è una scelta scontata

"Essere coppia oggi è una scelta e come ogni scelta non è ovvia né scontata. Scegliere di essere coppia significa non solo amare ed essere amati da un'altra persona, ma anche riconoscersi legati e appartenenti a una relazione che eccede e contiene le persone che la formano. Significa anche dirsi e dire ad altri che il tempo condiviso non si riduce a un mero "stare insieme" ma esprime il desiderio e la volontà di essere coppia. Tale scelta trova la sua espressione più chiara nel matrimonio". Inizia così un articolo pubblicato qualche tempo fa da Anna Bertoni sulla rivista Famiglia Oggi (gennaio 2007).

 

Le sue parole aprono un'importante prospettiva sul ruolo della coppia come cuore della famiglia in una società complessa come l'attuale. Le coppie oggi, infatti, si presentano con tanti volti. Si va dalle coppie che, sposate da anni, testimoniano il valore del "per sempre", a quelle che "stanno insieme" non si sa per quanto, da quelle "in prova", a quelle "separate e/o risposate". Una realtà dunque complessa che sembra mettere in crisi la validità di un rapporto di coppia stabile.

 

La situazione, però, è un po' paradossale. Infatti, accanto ai segni della fragilità della relazione di coppia (aumento delle crisi, dei fallimenti matrimoniali, delle convivenze e delle unioni di fatto), c l'indicazione, accertata da diverse indagini, che la maggior parte dei giovani vede nel matrimonio lo sbocco naturale del loro rapporto d'amore. E' compito, allora, delle diverse "agenzie" (famiglia, chiesa, società, scuola, associazioni) operare, meglio se in modo congiunto, per rafforzare le radici di questa relazione, cui non deve mai mancare il "nutrimento", pena la sua probabile fine.

 

Tra le diverse cose che si possono fare a questo proposito, indispensabile è ribadire, senza mai stancarsi, il valore della fedeltà. Una fedeltà che deve ancorarsi su due pilastri, quello affettivo e quello etico, visti come due facce di una stessa medaglia e che fanno sì che due persone possano diventare una coppia.

 

La dimensione affettiva comprende l'attrazione, la condivisione di bisogni, la cura reciproca; la dimensione etica si riferisce all'impegno che i coniugi profondono per mantenere viva la relazione stessa, e si traduce nel riconoscere il valore dell'altro, nella capacità di accettare e perdonare anche i limiti dell'altro. Sono tanti i modi che permettono di "innaffiare" queste due radici, ma per noi cristiani i modi indispensabile sono tre: la Parola, la Preghiera, i Sacramenti.

 

Se vissuti con coerenza e con costanza essi possono dare la forza per essere testimoni della bellezza del matrimonio e della famiglia, e costruttori di una comunità di cristiani e di cittadini che sanno operare per il bene comune. Il bello è che tutto questo lo si può realizzare non con atti eroici, ma nella quotidianità delle nostre relazioni familiari e interpersonali.

 

di Piero e Roberta Dalle Vedove

Afi Verona,

Presidenti del Centro Diocesano di Pastorale Familiare di Verona

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