Filosofia e Cura: tra Mito e Realtà Odierna
a cura di Maria Cristina Bordignon - presidente Afi Treviso
La parola "cura" racchiude un universo di significati profondi. E' un concetto che tocca la filosofia, il mito e la pratica quotidiana, rappresentando un atto fondamentale per il mantenimento della vita e della società. Ma come si è evoluto il concetto di cura nel tempo? E cosa significa "prendersi cura" nella realtà odierna, tra antichi ideali e nuove sfide globali?
Nella mitologia romana, raccontata da Igino, si narra che la dea Cura modellò un uomo dal fango e chiese agli Dei di dargli vita. Giove infuse l'anima, mentre la Terra gli diede il corpo. Quando l'uomo fu completato, sorse un conflitto su chi avesse diritto di dargli il nome. Alla fine, fu deciso che l'uomo sarebbe stato restituito alla Terra dopo la morte, ma durante la vita sarebbe appartenuto a Cura.
Con questo mito gli antichi volevano insegnare che la cura è l'essenza stessa dell'esistenza umana, che la cura non è solo una attenzione pratica, ma un principio creativo e vitale, che lega l'essere umano al mondo e agli altri.
Socrate invitava a prendersi cura dell'anima, cioè a coltivare la virtù e la conoscenza per raggiungere una vita autentica. La cura, in questo caso, è un'attività interiore che mira al miglioramento di se stessi.
In epoca moderna, Martin Heidegger ha ripreso il concetto nel suo "Essere e Tempo" descrivendo l'essere umano come un essere-per-la-cura. Per Heidegger, la cura è il modo fondamentale con cui l'uomo esiste nel mondo, un'espressione del suo essere gettato tra necessità e possibilità.
Semplificando e stressando i concetti, possiamo dire che il concetto di cura si evolve nel tempo e che nella società contemporanea la cura si trova a un bivio. Da una parte, viviamo in un mondo sempre più individualistico, dove l'attenzione al prossimo rischia di essere sacrificata a favore dell'autorealizzazione. Dall'altra, ci troviamo di fronte a crisi che richiedono un approccio collettivo alla cura: la crisi climatica, le disuguaglianze sociali e la salute globale.
La questione che solleva una riflessione e una delle critiche più comuni è l'enfasi posta sulla cura degli animali, soprattutto in una società che ancora affronta gravi disuguaglianze e problematiche umane. E' vero che in molti casi l'attenzione e le risorse dedicate agli animali possono sembrare sproporzionate rispetto alle necessità di persone vulnerabili, come anziani, bambini in difficoltà o persone senza fissa dimora. Il legame affettivo con gli animali è profondamente radicato nella psicologia umana; in alcune situazioni, però, sembra che tale cura diventi una sorta di rifugio emotivo: è più semplice prendersi cura di un animale, che non giudica, rispetto a entrare in relazione con persone che potrebbero avere bisogni più complessi e difficili da affrontare.
Questa dinamica può portare a una sorta di squilibrio: da una parte associazioni e privati che investono enormi risorse in rifugi per animali o spese veterinarie di lusso, e dall'altra persone in condizioni di grave povertà o solitudine che faticano a ricevere aiuto. Non si tratta di scegliere tra animali e persone, ma di trovare un equilibrio. In Italia, la cura degli animali domestici non è solo un fenomeno diffuso, ma un vero e proprio pilastro della nostra cultura, un'idea di famiglia che si estende spesso agli animali domestici. Curare un animale può aiutare a sviluppare empatia e sensibilità, ma non dovrebbe esaurire il dovere di prendersi cura anche delle persone.
La cura nella sua evoluzione, rimane il filo conduttore che lega l'uomo alla vita. E' un atto radicale, "il modo" per dare senso alla nostra esistenza e per creare un futuro migliore. Tornare a riflettere sulla cura, riscoprendone il valore filosofico e pratico, non è solo un esercizio teorico, ma una necessità urgente in un mondo che sembra aver dimenticato il suo significato più profondo.
La cura, oggi, è anche un atto di resistenza contro l'indifferenza e la disumanizzazione. La filosofia ci insegna che la cura non è solo un compito, ma una scelta etica e un modo di essere. Oggi, riscoprire la profondità del concetto di cura significa guardare oltre il nostro ego e abbracciare un'idea di comunità e interdipendenza.