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Frau ai tempi del Corona Stimulus

Ebbene sì è successo. Il tanto temuto miracolo scolastico è arrivato.

Quando vi chiederete?  In tempi più che mai sospetti, come il leader maximo degli imprevisti, come un re senza corona che era lì latente in attesa di tempi, oserei dire alquanto surreali.

Per caso nell'ottobre 1994, dopo essermi laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne, sono approdata in una classe alla presenza di fanciulle e fanciulli desiderosi di imparare qualcosa per il quale avevo dedicato i 4 anni precedenti della mia vita: la lingua tedesca. Sono così diventata Frau (Paoloni) vale a dire Professoressa, attraverso un cammino abbastanza impervio di nomignoli quali: maestra Stefania, Fra' Paoloni, Frauloni, Frau Paulaner, ma una mia identità andava pian piano delineandosi e rafforzandosi fino ad arrivare all'esplosione dell'oggi.

Mai ho sentito di essere al posto giusto al momento giusto come durante questa prova generale di catastrofe annunciata. Sono a casa e aspetto, accolgo, ascolto e correggo: tanto, tutto, troppo. I miei ragazzi, dal più attento e pignolo al più leggero e svogliato, si sono attivati: è successo qualcosa che li ha fatti alzare dal divano, altro che gli sdraiati di Michele Serra, questi sono pimpanti ed energici e ci chiedono di esserci. Come?

Non esiste una regola universale per stare con i nostri alunni. Mi confronto spesso con i miei colleghi ed ognuno ha trovato una modalità personale di dialogo a distanza, ma l'importante è r-esistere. I ragazzi lavorano, anche se a modo loro, e sentono che attraverso questo impegno quotidiano danno un senso alla loro vita in segregazione. Fin dai primi giorni a casa ho proposto una valutazione perché ho ritenuto importante dare una risposta ufficiale al loro sforzo, un riconoscimento del loro impegno e di questa complicità didattica che andava oltre la solita routine.

Mentre sto scrivendo questa mia riflessione ho appena ricevuto la mail di una mia fanciulla di quarta che riporto in originale "Darf ich am Freitag das Referat halten?" ("Posso esporre venerdì il mio libro?"). Io non devo più cercare, devo solo dire di sì, accogliere tutte queste belle opportunità di vita scolastica nuova che sono il risultato di questo (corona)stimolo che ci fa diventare ancor di più vivi e perché no gute Menschen, vale a dire esseri umani buoni.

(prof.) Stefania Paoloni - Afi Donnas

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