afi

La Famiglia è Ecologia

Cosa è cambiato negli ultimi decenni?

di Maurizio Bernardi - Afi Verona

 

Si sente sempre più spesso parlare di "Famiglia Tradizionale", quasi fosse un marchio, un modo per segnare e segnalare una situazione famigliare strettamente definita. Eppure questa etichetta viene utilizzata e strumentalizzata per ottenere svariati risultati, soprattutto in ambito politico dove si vuole un po' di visibilità nel difendere o attaccare quella che dovrebbe essere invece la cellula fondamentale dello Stato e di ogni società. Questo termine è stato travolto e stravolto più volte nel corso degli anni, ma vanno fatte delle considerazioni importanti relative al futuro della Famiglia e, di conseguenza, di tutto il Paese.

Chi e perché ne parla

Se all'inizio il termine era utilizzato per proteggere ed esaltare un modello di famiglia, oggi viene invece adoperato largamente per ottenere l'effetto opposto, a favore di altre forme sociali che emergono e che chiedono riconoscimento sociale e legale. Ma non è certo screditando la Famiglia Tradizionale che si può ottenere il giusto riconoscimento, poiché non si tratta di situazioni che non possono coesistere tra loro.

Invece si sta cavalcando un'onda per ottenere consenso politico e mediatico, demonizzando la famiglia e relegandola a ricettacolo di violenza (sui minori, sulle donne), di negazione dei diritti individuali e inquadrando i "familisti" come conservatori e omofobi. Una scelta comoda per chi, come i politici (o meglio politicanti?), vive di consenso transitorio e momentaneo, cercando di girare la vela dalla parte del vento più forte. Un gioco che mette in movimento un circolo tra media che rincorrono gli opinionisti, e gli opinionisti che cercano di mettersi in linea con i media più influenti.

Una vera guerra mediatica

Ci sono delle lobby che effettuano una vera lotta anticulturale contro la famiglia perché mossi da interessi economici e politici molto forti, cercando di diffondere il pensiero unico nel quale la famiglia non solo non è utile, ma addirittura dannosa per la società. Ricordiamo il terrorismo psicologico degli anni '70, quando si diffondeva la paura per il sovrappopolamento mondiale e il rischio di esaurire le risorse della Terra, ancora oggi cavalcato da alcune organizzazioni che magari hanno a cuore delle aree mondiali che effettivamente si trovano in situazioni critiche, ma che si disinteressano di un maggiore spopolamento generale. Sappiamo bene a cosa sta portando questo comportamento e i dati parlano chiari: meno famiglie, meno figli, nazioni con meno giovani a sostenere gli anziani.

Un ragionamento a lungo termine

Si è perso il senso della progettazione a medio e lungo termine. Si pensa ad oggi, ma domani come sarà la nostra società? La natalità è sempre più bassa, e senza bambini oggi non avremo giovani e adulti domani a reggere e portare avanti il Paese quando gli adulti di oggi saranno anziani. La demografia parla chiaro e il futuro è inesorabile, non ci si può aspettare che le cose vadano meglio se non ci si impegna a farle andare meglio.

Il Forum delle Associazioni Familiari ha ottenuto un grande risultato con l'Assegno Unico Universale per i Figli, da poco diventato legge, per promuovere la natalità e dare sostegno alle famiglie. Comuni lungimiranti e attenti al welfare, come Castelnuovo del Garda, hanno da tempo utilizzato il Fattore Famiglia Comunale per dare aiuto in modo mirato e puntuale, ritenendo la Famiglia un bene comune da tutelare. Questi non devono essere però episodi sporadici sul territorio, ma diventare azioni diffuse, serie e continuative.

L'importanza di essere e avere obiettivi

La società sta cambiando, è innegabile, e bisogna dare la giusta attenzione a questi cambiamenti perché ognuno ha il diritto di essere ascoltato e tutelato nello Stato in cui si trova. E chi ha a cuore lo Stato e i propri cittadini dovrebbe puntare ad ottenere leggi adeguate per ognuno di loro, senza andare a discapito di altri. Adeguando i servizi assistenziali, sociali, sanitari, il codice civile per parificare i diritti, non esisteranno discriminazioni tra le varie forme sociali.

Va comunque invertita la tendenza demografica del nostro Paese, incrementando i servizi verso chi si occupa di bambini e aiuti che possano sostenere chi li mette al mondo e ha il dovere di crescerli ed educarli. Non è solo un dovere morale, ma un obiettivo che è necessario raggiungere per non disgregare il nostro tessuto sociale e culturale, per non lasciare il peso di una popolazione vecchia sulle spalle di pochi giovani, per rilanciare l'economia stessa. Investire sulla famiglia non è un'opzione, ma una necessità urgente e inderogabile.

La Famiglia è al centro dell'ecosistema "umano" e senza di essa la "società dell'uomo" non ha futuro!

 

 

Condividi sui social