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Lettera al Governo Monti

Cosa fare in un momento di crisi economica.

 

Quanto la crisi economica batte alle porte, si aprono tempi di sacrificio. In genere per tutti.

E' facile dire "per tutti", ma è così scontato che con le misure adottate, e che si adotteranno, ognuno si porta il fardello giusto, adatto alle proprie spalle, per contribuire alla ripartenza del nostro paese?

Non è così, e, temo, non sarà così neanche con le prossime disposizioni del nostro Governo.

 

"Equità e sacrificio, o meglio, sacrificio con equità".

Queste sono state le prime parole del Governo Monti ed ancora si sente parlare di equità.

 

Ma non è così. Il carico economico più rilevante per venire fuori dalla crisi se lo sono preso (sarebbe meglio dire: è stato dato) le famiglie. Quelle con figli.  E' oramai risaputo che, a parità di reddito, chi sta economicamente meglio è chi ha meno carico familiare. Le misure che tagliano linearmente sui redditi vanno di conseguenza a pesare ancora di più su chi ha più carico familiare.

Così fa l'IMU, con effetti un po' attenuati grazie all'emendamento proposto ed accolto in Parlamento di uno sgravio di 50 euro per figlio, così fanno l'aumento dell'imposta indiretta, l'IVA, e delle accise sui carburanti che colpiscono, per colpa dell'aumento dei prezzi che innescano, chi è costretto consumare di più perché ha più persone da mantenere, vestire, curare, educare.

 

Queste cose le sanno tutti, sembra quasi inutile ripeterle. A ridirle si passa per sterili brontoloni che dicono sempre la stessa cosa. Con la crisi tutti si devono rimboccare le maniche, non facciamo le graduatorie di chi tocca per primo.

Eppure un modo c'è per dare equità, per distribuire lo sforzo in modo adeguato, per essere Governo non solo tecnico e freddo, ma Governo che fa politica, quella con la P maiuscola, quella dimenticata da tanti anni, quella di Aristotele che vedeva nella Politica il bene di tutta la città.

 

 

RIDIAMO EQUITA' AL PRELIEVO FISCALE

 

 

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità Contributiva, recita la nostra Costituzione.

 

CALCOLIAMO LA VERA CAPACITA' CONTRIBUTIVA  e preleviamo le risorse che servono a superare la crisi, al rilancio della nostra economia, in base alla capacità contributiva di ciascun cittadino Italiano.

 

Se si liberano risorse, con il recupero dell?evasione fiscale, eliminando sprechi e costi esorbitanti che gravano sulla spesa dello Stato, tramite investimenti lungimiranti, bene, queste risorse, almeno in parte, siano destinate alla rimodulazione del carico fiscale. Questo per passare da un fisco attualmente iniquo, che non è ancora capace di calcolare la capacità contributiva, ad un fisco giusto e ponderato che tiene ben conto del carico familiare.

 

Il modello c'è e si chiama Fattore Famiglia.

 

E' stato visto ed approvato un po' da tutte le forze politiche, sindacali e sociali.

 

Cominciamo con l'impegno di partire nel 2014 con l?applicazione graduale del Fattore Famiglia, in base alle risorse che ci saranno.

 

Questo è l'impegno che si deve assumere il Governo, se vuole essere un Governo e non uno studio di ragionieri (e ci scusino i ragionieri).  La Francia è partita con il Quoziente Familiare nel dopoguerra, in piena ricostruzione, altro che la crisi economica di oggi!! Ci vuole coraggio per perseguire il vero bene comune!!

 

Ci aspettiamo un gesto non solo di coraggio, ma di lungimiranza e sapienza, oltre che di equità, da Monti e la sua squadra. Grazie.

 

     Roberto Bolzonaro

 

Padova, 22 Marzo 2012

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