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Lungo la via Elorina

"Angoli di paradiso a due passi da Avola"

Il sudest della Sicilia si potrebbe definire uno scrigno di biodiversità, infatti in un'area relativamente limitata si possono apprezzare ambienti naturali molto vicini ma profondamente diversi tra loro. Alcuni ricadono all'interno di aree protette e sono oggetto di attenzione anche da parte delle associazioni che si battono da anni per la loro tutela e la loro promozione.

Siamo nell'habitat tipico della macchia mediterranea, dove vegetano la palma nana, l'ulivo e il carrubo. Per secoli l'uomo in punta di piedi, con coltivazioni a basso impatto ambientale ha contribuito saggiamente alla sua tutela e conservazione. Solo negli ultimi decenni alcune aree sono state interessate dalle coltivazioni in serra, più impattanti sull'ecosistema.

Il territorio che vogliamo descrivere corre sull'asse viario Siracusa-Noto, lungo la strada statale sudorientale sicula, che si sovrappone all'antica via Elorina, strategica arteria di comunicazione della Magna Grecia, ed è caratterizzato fondamentalmente da tre ambienti: quello costiero pianeggiante, più stressato dall'antropizzazione e da coltivazioni intensive, il collinare, oggi interessato dalla riscoperta di coltivazioni quali uliveti, mandorleti e vigneti da cui nascono il Nero d'Avola e il moscato di Noto, e l'altopiano ibleo, le cui ultime propaggini occidentali si affacciano, come una terrazza, sulla costa ionica.

Viaggiando dal capoluogo verso sud il primo sito che si incontra è la Riserva Naturale Orientata del "Fiume Ciane e Saline di Siracusa". Siamo nel regno del papiro, una pianta originaria dell'Egitto e arrivata probabilmente qui come dono di un Faraone al Tiranno di Siracusa, poi coltivata per la produzione della carta. Oggi, unico sito in Europa, lungo il fiume Ciane vegeta spontaneamente.

Si tratta di una vera oasi di pace molto frequentata, soprattutto da famiglie, che vengono alla ricerca di un po' di silenzio lontano dal traffico cittadino. Costeggiare il fiume partendo dalla fonte, è una piacevole camminata senza difficoltà. Nei pressi della sua foce si trovano le antiche Saline di Siracusa, ben nascoste dai canneti che le circondano. Oggi sono in disuso ma offrono riparo a decine di specie di uccelli migratori.

Altro importante sito naturalistico, a pochi chilometri di distanza, è l'Area Marina Protetta del Plemmirio dove si può fare snorkeling con i bambini in tutta sicurezza. È il mare in cui è cresciuto, anche sportivamente, il grande sub Enzo Maiorca, che negli ultimi anni si è speso per la tutela di questo angolo di paradiso sottomarino. Alcuni varchi del Plemmirio permettono l'accesso al mare anche ai diversamente abili.

La più grande area protetta dei dintorni, e tra le più visitate in Sicilia, è la Riserva Naturale Orientata di Cavagrande del Cassibile a cavallo tra i territori di Avola, Noto e Siracusa e raggiungibile facilmente arrampicandosi con l'auto verso l'altopiano, in direzione di Avola Antica.  È una delle prime aree protette dell'Isola e nasce per la tutela dell'ambiente fluviale tipico delle cave iblee, canyon naturali scavati dai corsi d'acqua che spesso formano laghetti in serie, le marmitte dei giganti, alternati a spumeggianti cascatelle e rapide. L'ambiente delle cave offre riparo ad una miriade di specie botaniche e faunistiche.

Lungo il corso del fiume Cassibile è possibile ammirare esemplari di platani e salici assieme ad arbusti di oleandri e mirti, felci rarissime nascoste tra i cespugli, minuscole orchidee molto ricercate dai fotografi naturalisti e profumate essenze aromatiche e officinali. Il corteggio floristico ridisegna lo skyline della cava con colori cangianti ad ogni stagione. Paesaggisticamente Cavagrande è davvero spettacolare, è capace di incutere soggezione e ammaliare allo stesso tempo.

Il pittore e viaggiatore francese Houel, già nel '700 la definì, non a torto, "una delle meraviglie della Sicilia" e, recentemente, la CNN ha inserito i suoi laghetti tra i più bei posti al mondo dove fare il bagno. Effettivamente è questo il motivo per cui d'estate attira numerosi escursionisti. Raggiungere il fondo cava per potersi immergere nelle fresche acque del fiume non è una banale passeggiata, bisogna avere un discreto allenamento e l'abbigliamento giusto.

Chiude questo breve viaggio negli ambienti naturali lungo l'antica via Elorina, la Riserva di Vendicari, che confina a nord proprio con il sito archeologico dell'antica città di Eloro. È una riserva costiera che nasce per la protezione delle aree umide, i pantani. Questi laghi salmastri separati dal mare da un tombolo dunoso danno albergo a numerose specie di volatili: Cavalieri d'Italia, Fenicotteri rosa, Volpoche, Cormorani, Spatole e Aironi, sono tra le specie che si possono osservare dagli appositi capanni di osservazione approntati dall'ente gestore.

Valore aggiunto della Riserva sono i segni lasciati dall'uomo, la torre medievale, i resti della tonnara, le numerose latomie e le necropoli bizantine. Al suo interno anche la spiaggia di Calamosche, considerata non a torto tra le più belle d'Italia.

Carmelo Sgandurra

L'articolo è liberamente tratto da "I 50 sentieri più belli della Sicilia", di Carmelo Sgandurra, Eduardo Di Trapani, Marilisa Vassallo (Iter Edizioni, 2016)

 

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