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In fase... di riflessione

Da due mesi a questa parte mi succede una cosa strana... la sera spengo la luce della lampada in camera, mi addormento e al mattino mi sveglio in ufficio di mio marito! Starete pensando che probabilmente sto perdendo i colpi... come darvi torto!

Eppure vi assicuro che da due mesi a questa parte, tutte le mattine alle 7,55, che io voglia o non voglia, sento trillare la sveglia, apro gli occhi e scopro che non è la sveglia a suonare, ma il telefono della ditta di mio marito che si accende! Alle 8 in punto vedo mio marito sedersi alla scrivania, avviare il computer e tempo zero la stanza si riempie di "bip bip"... "Ma che stai facendo?" gli chiedo ancora assonnata. "Niente tranquilla, è la chat con i miei colleghi! Ci diciamo due stupidaggini per augurarci buon lavoro!". Altri due o tre minuti e suona il telefono nuovamente... stavolta è il capoufficio e la stanza si riempie di un'atmosfera surreale. Parole come "ugello", "camera calda", "stampaggio a iniezione" turbinano nell'aria e... niente, decido che è ora di alzarsi, liberare l'ufficio di mio marito e varcare la porta della stanza, per rientrare in casa nostra.

Scendo a pian terreno e trovo mio figlio Matteo già alzato e colazionato. "Sai mamma ho il Meet di francese alle 9 e voglio fare le cose con calma. Magari prima controllo il materiale che le prof mi hanno caricato su classroom e carico i compiti già fatti con google drive. Anche se matematica devo caricarla su Padlet". Caffè, urge un caffè!!! Insomma sono appena uscita dall'ufficio di mio marito e mi trovo catapultata a scuola di mio figlio!!

Ore 9.30...mi sento meglio, ho preso il caffè e... basta che non salga al piano di sopra, dove in una camera è rimasto l'ufficio e nell'altra c'è scuola... per adesso sono salva!! Ma ecco che si sveglia Arianna. Colazione, per lei niente meet per oggi, ma dobbiamo iniziare i compiti. "E le schede di matematica e francese, mamma?? Come facciamo? Sono da stampare!" mi dice. "Come da stampare??!! Ma ho scritto alle maestre che non abbiamo la stampante!!". "Si lo so, ma questi argomenti sul libro non ci sono. Puoi copiarmeli?". Sospiro yoga per riportare la pace interiore, e poi prendo carta e penna. Mi ritrovo nel Medioevo, sono un monaco amanuense... sto riscoprendo il gusto della bella grafia!

Ma il tempo vola e sono già le 11. Accidenti devo iniziare a pensare cosa preparare per pranzo! Alle 12 in punto mio marito esce dall'ufficio e ha la pausa mensa!

"Che giorno è oggi??" mi domando perplessa. Ormai ho perso il senso dei giorni... giusto per capire a che ora finisce lezione Matteo e se riusciamo a mangiare tutti insieme!

Ebbene sì, riusciamo a mangiare tutti insieme e dal cianciare durante il pranzo si riesce a capire com'è andata la mattinata. "Che aria tira su in ufficio e a scuola? Salgo ad aprire le finestre per vedere se cambia?". Ci sono giorni in cui la battuta strappa un sorriso e giorni in cui i musi sono lunghi e allora meglio cambiare si, ma argomento!

Alle 13.30 l'ufficio riapre e dopo una mezz'oretta anche la scuola. Mi concedo un momento di coccole con Ari, spaparanzate sul divano....succede spesso in questo periodo di avere tanto tempo per le coccole! Chiedo ad Arianna se nel pomeriggio facciamo la prima passeggiata fuori casa. Anche se da lunedì si può finalmente uscire, infatti, ancora non lo abbiamo fatto. Non è facile "ripartire" dopo due mesi. Penso che, come i nostri muscoli faticheranno un po' a riprendersi dall'immobilità di questo periodo, anche le nostre anime sono lì sospese.

E' iniziata la Fase 2....Accipicchia proprio adesso che mi stavo abituando alla Fase 1!!  Incrocio gli occhi di Arianna, tutti pieni di eccitazione. "Si mamma!" breve pausa "Chissà come sarà il fuori adesso?" chiede. Già chissà come sarà il fuori adesso! La domanda mi riempie di tenerezza, ma credo che abbia ragione: forse ognuno di noi si sta domandando adesso come sarà il fuori, tornare alla normalità... ma quale normalità? Non so voi, ma io fatico a immaginarmela e a raccontarmela questa normalità.

Improvvisamente mi torna in mente una mail, che la professoressa di religione ha inviato l'altro giorno a mio figlio: "Hai risposto in modo molto maturo e chiaro, ma non penso sia solo farina del tuo sacco perché in classe non davi certe risposte. Complimenti comunque alla mamma che ti sta vicino e che svolge con pazienza e cura il compito di madre, insegnante e catechista. Senz'altro tu metti l'impegno e la puntualità. Continua a sfruttare l'occasione e la fortuna che ti circondano. Non tutti infatti possono avere persone che stanno loro affianco per sostenerli ed aiutarli. Ciao e buona settimana".

Cosa centra vi domanderete voi? Beh questa mail mi ha aiutato a dare un senso alla mia fatica di trovarmi a scuola dei miei figli in questi due mesi. E ringrazio di avere avuto il tempo di seguirli e aiutarli a rendere la loro Didattica A Distanza più vicina! I miei figli so che sarebbero stati tra i tanti bambini o ragazzi dispersi, se lasciati a se stessi in questo nuovo modo di fare "scuola".

Ripenso che tra ottobre e dicembre 2019 ho perso mia madre, mia suocera e mio nonno....in tre mesi le nostre radici sono venute a mancare. E ringrazio, sì ringrazio, perché ho potuto assisterli nella malattia e salutarli e piangerli ai loro funerali. A molti, in questi due mesi, tutto ciò non è stato possibile! Ripenso agli amici e conoscenti che in due mesi si sono trovati senza un reddito e ringrazio perché tutte le mattine mi posso svegliare in ufficio di mio marito...

E mentre ringrazio e do un senso a questi due mesi appena passati, penso che per poter ripartire, per tornare alla normalità dobbiamo cercare di dare un senso e creare una narrazione collettiva che tenga conto non solo delle voci che possono ringraziare, ma anche delle voci che hanno attraversato il dolore, delle voci che hanno vissuto la malattia, delle voci di chi ha perso il lavoro, delle voci di chi si è sentito abbandonato dalla scuola, delle voci di chi ha vissuto la quarantena come una prigionia ed è arrabbiato, delle voce di tutti gli invisibili.

Come fare? Riuscendo a salvare la solidarietà che abbiamo scoperto in questi mesi, continuando a ripeterci che "nessuno si salva da solo", come ci ha ricordato il Papa. Se vogliamo ripartire, dobbiamo scoprire la parte "buona" di questi due mesi e continuare a coltivarla anche nel dopo.

 

Laura Canneti - presidente Afi Donnas

 

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