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Te la do io la DAD!!!!

Diario di una prof che si crede(va) un'aquila.

 

15 marzo 2020 Di ritorno da un lungo viaggio a Londra, mi ritrovo immersa nella pandemia del Covid-19. Occorre stare a casa. Ma la clausura non mi impedirà certo di aiutare i miei bambini nello svolgimento dei compiti. Con tutta la forza e l'amore che provo per loro, mi organizzo per dare la disponibilità attraverso WhatsApp ai bambini negli orari consueti, nel frattempo contatto gli insegnanti.

16 marzo Busso, ribusso alla chat..."Avete bisogno? Sono qui!" Nessuna risposta o al massimo, "no, tutto a posto" Incredibile! Vuoi vedere che la paura del Covid-19 ha fatto superare tutte le incertezze in matematica?

17 marzo A Monselice tre bimbi collegati ad un solo cellulare, genitori che non conoscono la lingua scritta di italiano e che chiedono aiuto per far fare i compiti, per i Giga... Proviamo ad affiancare una volontaria ai più piccoli, mentre la grande, frequentante la classe prima media, farà da intermediaria.

18 marzo I prof ci segnalano che nel sito Solidarietà Digitale del Governo ci sono Giga illimitati. Attiviamo.

25 marzo I Giga "illimitati" sono durati una settimana. La famiglia è al collasso. Contatto le maestre dei due piccoli e chiedo che i compiti vengano dati solo in forma cartacea, trasmessi sul mio cellulare, passati alla volontaria, stampati, e consegnati alla famiglia.

26 marzo Oggi chiedo al Dirigente dell'Istituto Comprensivo un tablet per ben 9 bambini dei 15 seguiti a San Pietro; essi si collegano con i loro insegnanti solo tramite cellulare, condividendolo con i fratelli. Con una connessione bassissima. I soldi ci sono.

27 marzo Grande sfuriata alla famiglia di Monselice. Non è possibile che la volontaria telefonando per il consueto appuntamento, trovi bambini che non hanno voglia di lavorare e genitori presenti, ma impotenti! E qui la predica sull'importanza della cultura, dell'integrazione, dell'impegno. Sono frustrata.

28 marzo Oggi contatto la rappresentante di classe prima media. Scopro che la ragazzina di Monselice non sta facendo quasi nulla. Io che avevo contato tanto sulla sua responsabilità mi accorgo che anche lei ha bisogno di guida, di organizzazione, di essere impostata e incoraggiata. Ma questo di solito lo fa la famiglia. La colpa è del cellulare? Roberto prende un computer vecchio e ci lavora due giorni per sistemarlo. Lo consegniamo con un minimo di spiegazione sull'uso.

30 marzo Oggi compiti di matematica on line con un ragazzino di terzo media. Evviva! Qualcuno ha bisogno allora... Che fatica spiegare, farsi capire, condividere materiale.

4 aprile Il computer si è rotto quasi subito. Acc! Compilo l'istanza per un tablet alla ragazzina di Monselice.

17 aprile Arriva il tablet, vuoto! Ecco di nuovo Roberto in azione, lo prepara e rispiega il suo uso.

20 aprile Oggi inizio a spiegare storia a tre ragazzini di San Pietro Viminario, in videolezione. Che emozione! Li guardo, sono cresciuti, sono belli, sono vivi! Facciamo il paragone tra la peste nera del 1300 e il Covid-19.

27 aprile La ragazzina di Monselice ha iniziato ad usare il tablet, ma non sa come si spediscono le foto dei compiti, quindi invia a me che poi invio ai prof. Non sempre ha voglia; sta diventando un'adolescente e sente il richiamo delle amichette nel cortile. Il lavoro va a rilento. I prof sollecitano me...Provo a responsabilizzare il padre...per la prima volta vede il registro elettronico, ma non sa leggere l'italiano. Altra sfuriata! La cultura!

5 maggio Ad oggi nessun tablet è stato consegnato ai miei bimbi di San Pietro Viminario. Il contatto con loro è sporadico; fanno tutto da soli? Ho i miei dubbi. Interpello i ragazzi di terza media, privati del loro esame. Sono demotivati...tanto!! E io ancora qui, a chiedermi come e quanto peseranno questi mesi a casa; sulla socializzazione, sull'impegno, sull'organizzazione, sulla crescita personale e culturale. Sono qui a constatare che non tutte le famiglie sono uguali, chi con tre figli, ha acquistato tre computer, chi aveva la possibilità ha seguito i figli ed ha provare gioia nel lavorare insieme. Eppure i bambini sono bambini, ed hanno tutti gli stessi diritti, che noi adulti dovremmo garantire.

E penso a come li sto vivendo io questi mesi, stressata tra prof, rappresentanti di classe, maestri, foto da inviare, volontari da seguire, bambini da aiutare... con la sensazione di produrre poco!

Anna Gazzetta - presidente Afi Monselice

 

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